La Chiesa sconsacrata di Santa Maria di Burano, il toponimo e le altre chiese antiche.

Serra di Burano
5 min readNov 29, 2020

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Toponimo “Burano”

Il documento più antico ritrovato, in cui appare il toponimo “Burano”, è un documento risalente al periododo storico 1058–1065, costudito presso l’archivio vescovile di Gubbio.

Il documento descrive una permuta di terreni tra l’episcopio eugubino e Magiardo, priore del monastero di San Bartolomeo di Camporeggiano. In particolare, permutava terre poste in Burano acquisite dalla locale chiesa di San Pietro:

“Proptera accepimus, ego prefatus episcopus per hanc pagina enfiteosim ipsum pubblicum de Burano medietate, et de aliis plublicaria sicut prefatum monasterium acquisivit da ipsa ecclesia Santi Petri et da papa Nicolay (1058–61) e papa Alexandro confirmavit (1061–73)”

Si evince quindi, che il toponimo Burano esisteva già nel 1058 ed esisteva anche una chiesa dedicata all’apostolo Pietro.
Questo ci fa notare che la leggenda dei Veneziani scappati dall’epidemia di peste, fino a giungere in queste terre fino a darle il nome, non ha una corrispondenza storica. Le date infatti non combaciano. La peste arrivò a Venezia solo nel 1348, quasi 300 anni più tardi!

Chiesa di Santa Maria di Burano

Per quanto riguarda la Chiesa di Santa Maria di Burano invece, dobbiamo aspettare un documento di 200 anni più recente, per trovare la sua più antica citazione.
Il documento risale infatti al 16 dicembre 1259, e cita la cura dei suoi beni da parte del priore e il pagamento della decima semestrale, ossia una tassa sulle singole chiese, abazie, eremi ecc.. pagata in base al proprio reddito.
I vari amministratori degli immobili, come parroci per le chiese o rettori nei conventi, dovevano pagare la tassa, detta decima.
Più il reddito era alto più la cifra da pagare era alta,

Nel documento si legge che la chiesa di Santa Maria di Burano pagava
4 libbre 3 Soldi e 10 denari Come segue:

Come segue:

“Tem die predicto et loco, presentibus testibus Picchino Pauli, Boncibo Petri et Iuntarello Accurroli, a dompno Petro Priore ecclesie S.Marie de Burano Lib.IIII, Sol.III e Den. X rav. et anc. ”

Tradotto dunque, ci dice che il pagamento della decima è avvenuto alla presentza di tre testimoni dal priore Pietro, che paga per il secondo semestre del 1295 l’importo, come già citato, di libbre 4, soldi 3 e denari ravvenati 10.

In base al reddito, che era accumalato anche grazie a lasciti e donazioni pro anima, si può interpretare la grandezza ecclesiastica dell’entità religiosa, per dare l’idea, qui sotto riporto un documento con le varie fascie di reddito delle chiese del territorio Eugubuno in quel tempo

REDDITO MINIMO E MEDIO :

Chiesa di S.Maria di burano rientra nella fascia B

REDDITO ALTO E ALTISSIMO:

Redditi Alti e Altissimi

Dal documento si può constatare la presenza delle altre chiese del Buranese

Da Notare Fonte Avellana

Da notare l’antica chiesa di San Bartolomeo, ancora in piedi, dal reddito pare “meno importante” di quella di S.Maria di Burano.

Mappa della diocesi eugubina a cura di Bruno Cenni. Anni 1295–96 e 1334–35

B.Cenni 1981

La chiesa di S.Maria di Burano rientrava nella fascia B, una chiesa non piccolissima, abbastanza frequentata e vissuta.

La chiesa negli ultimi 150 anni

Facendo un balzo temporale, arriviamo al 1882 anno in cui si documenta che la chiesa di S.Maria di Burano venne unita a quella di S.maria di Cortino (oggi Caicambiucci)

Nel 1921 venne abbattuta, poiché in pessime condizioni, la casa parrocchiale. Nel 1924 il fondo per il Culto del Governo Italiano restaura la Chiesa, i lavori sono eseguiti dal capomastro muratore Parisio Ceccarelli.

Il 1932 è l’anno dell’interruzione della celebrazione delle messe, il parroco già residente a Caicambicci, non poteva risiedere nella Chiesa di S.Maria di Burano, priva di spazi consoni. La chiesa dunque cadde in disuso.

Negli anni successivi, la chiesa fu via via abbandonata, fino al crollo del tetto e delle pareti.

nel 1980 il rudere venne acquistato dal Sig. Tiziano Pedrielli (acquistato dalla Curia) che lo restaurò nel 1998.
Oggi la chiesa vive, purtroppo, un nuovo periodo di abbandono.

Il fu Tiziano Pedrielli, commissionò le ricerce storiche a Bruno Cenni le quali culminarono in un libro stampato dalla tipografia Vispi & Angeletti, che raccoglie tutti i documenti inerenti alla chiesa di S.maria di Burano.

L’eremita Padre Basilio Martin è l’autore delle vetrate donate per questa Chiesa.

Particolare vetrata

Infine posto le foto della Chiesa allo stato odierno

Ex Chiesa S.Maria di Burano — 2020

Finestra con dipinti di Padre Basilio

Ingresso Principale Ex Chiesa S.Maria di Burano 2020 e vista della vetrata

Vetrata

Interno della chiesa oggi

Vecchio altare di Pietra, tipica di questo territorio

Ubicazione della Chiesa di S.Maria di Burano — Catasto Ghelli

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Written by Serra di Burano

Appennino Umbro-Marchigiano. Storie di un territorio pieno di biodiversità e di un progressivo spopolamento. https://www.facebook.com/serraburano

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