LA MASTEDUCCIA — Edicola Votiva di Santa Margherita

Serra di Burano
2 min readMar 26, 2021

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A cura di Franco Lepri

Le origini dell’edicola votiva di Santa Margherita si perdono nella notte dei tempi.

A memoria d’uomo si ricorda che nel sito era presente un’edicola ricavata da un tronco di quercia, nel quale era stata scavata la nicchia dove venne posta l’immagine sacra.

Nel 1978, come si può notare nel mattone incastonato nel masso centratale, l’edicola fu ricostruita ex novo da Radicchi Ubaldo e Calandrini Nilo.

Mattone rosso a sinistra, con le iniziali di Radicchi e Calandrini

Anni dopo, l’abbandono e l’incuria portarono al decadimento dell’edicola che venne restaurata e rimodernata in ferro, dal povero Mauro Martinelli.

Nel 2008 il sottoscritto avendo espresso un voto, cominciò a pensare ad un nuovo rifacimento dell’edicola, che perseverasse nel tempo.

L’inaugurazione è avvenuta il 7 giugno 2010.

Nel 2019 venne incastonata una mattonella in ceramica smaltata a fuoco a ricordo di 3 amici prematuramente scomparsi che “tanto amarono il luogo”.

Franco Lepri 07/06/2010 — Vota Soluta

Per attirare l’attenzione del viandante, nel masso principale, quello con la nicchia, è stata apposta una lapide che riporta alcuni versi di una popolare canzoni degli anni 90.

Alcuni versi della canzone

L’edicola è composta da tre massi provenienti dalle pendici della Serra di Burano, località le Vaje.

Edicola Votiva “La Masteduccia” in tutto il suo splendore

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Appennino Umbro-Marchigiano. Storie di un territorio pieno di biodiversità e di un progressivo spopolamento. https://www.facebook.com/serraburano

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