L’APPENNINO NUDO

Serra di Burano
6 min readNov 20, 2020

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Il bel paese ch’Appennin parte e ’l mar circonda e l’Alpe”

Che cos’è per te l’Appennino?

Non parlerò di quella catena lunga 1200 km che dona una sorta di struttura ossea a tutto lo stivale.

Racconterò di una porzione di questa catena, poco conosciuta, che si estende per una trentina di chilometri, posta a metà trà il mar Adriatico e il mar Tirreno, le cui acque torrenziali in certe zone si dividono per prendere strade diametralmente opposte.
Le Serre.
Un luogo incantato che vedo morire lentamente. Una terra che si svuota di anno in anno, lasciando spazio alla natura, all’abbandono, al decadimento.

Alberi giacenti lì, indisturbati per anni, che bloccano strade e vecchi passaggi, ma che in fondo non disturbano nessuno.

Questa è una raccolta di momenti, emozioni e sentimenti vissuti in queste terre. Culminanti nelle immagini fotografiche che seguono.

Alberi silenziosi

L’Appennino, in questa mia dimensione, è fatto di montagne minori, meravigliose, che ti danno la possibilità di immergertici dentro, ma che vanno guardate con rispetto.

I cavalli, le pecore, le mucche al pascolo d’estate, la transumanza degli animali fino ad arrivare all’inverno e allora la neve, il vento pungente che brucia e fa sembrare queste piccole montagne dei veri giganti. I lupi, sempre in guerra con pastori e allevatori, le devastazioni degli ungulati e alzando gli occhi al cielo, le poiane che non si stancano mai di cacciare, lasciano spazio solo alla regina dei cieli. L’Aquila reale. E ancora, le faggette e i panorami a 360 gradi, il verde.

Le monagne dell’Appennino come l’Acuto e il Catria. Cantato da Dante nel Canto ventunesimo del Paradiso, versi 106–111

“ Tra ‘ due liti d’Italia surgon sassi,
e non molto distanti a la tua patria,
tanto che’ troni assai suonan più bassi,

e fanno un gibbo che si chiama Catria,
di sotto al quale è consecrato un ermo,
che suole esser disposto a sola latria.”

Il Fiume Burano diretto verso il Mar Adriatico
Uno dei Torrenti le cui acque finiranno nel Mar Tirreno
L’inizio di una Faggeta
Faggete d’autunno
Poiana in Perlustrazione
Il Monte Cucco sopra l’ultimo tratto delle Serre
La vallata dipinta di verde ai piedi delle Serre

Questa terra è anche la fatica, le tradizioni religiose un tempo attese con fervore e che oggi stanno scomparendo, è la vita degli abitanti fatta di sacrificio.

Tradizioni religiose in montagna, tramandate nei secoli

Le persone nate in questi posti, spesso non hanno avuto scelta. Abbandonate, sono state costrette a cercare soluzioni migliori. Lasciare il bestiame per una valigia ed una destinazione che potesse offrire una vita migliore. Per se e per la proprio famiglia.

Cavalli al pascolo di allevatori di bestiame

Chi è rimasto ha avuto coraggio. Lavorando con fatica per anni in una dimensione non a portata di tutti.
Chi è rimasto ha visto amici e conoscenti andarsene. Ogni anno un pezzo di antica civiltà agreste veniva meno.

Quell’inurbamento che a lungo andare non so quanti benefici abbia portato.

Passare il tempo con passione

I pochi greggi rimasti in giro, il bosco che sta riprendendo territorio o la strada principale che cede alle frane, mi da l’idea di questa dimensione dell’abbandono.

L’urbanesimo ci ha tolto via via ogni tipo di servizio. Ed è così che molte cose rimangono abbandonate a se stesse, come le strade o le scuole di montagna, troppo costose per così pochi abitanti.
Tutto si trasforma velocemente e sembra che la natura voglia riprendersi ogni cosa, ma in maniera troppa aggressiva.

E allora cosa ne sarà di questo Appennino?

Tempo fa passando in un paesino di montagna, in continua decrescita demografica, mi fermai ad osservare il cimitero e pensai a tutti quei lumini accesi, ce n’erano davvero molti.
Più lumini che abitanti.

Era ciò che rappresentava per me l’appennino.

Cimitero ai piedi della montagna

Ma non può essere solo abbandono e decadimento.

Panoramica dal Monte Petrano

Così mettendoci, non solo l’anima, ma anche il corpo, ho iniziato a camminare per queste cime dolci ed ondulate, su e giù per questi dislivelli.

Colori

Camminare per le vecchie mulattiere, nei sentieri tracciati dal CAI o in quelli religiosi . Albe e tramonti con un’unica costante. Meraviglia.

Vista verso ovest dal Barco della Serra
Alba verso le Serre vista dal Monte Nerone
Tramonto dal Sentiero E1 Casa Metolella
Tra le Serre e il Monte Nerone

Dalle Serre tutto ha una dimensione giusta, come se ogni luogo sia possibile toccarlo e così, anche la parte più settentrionale del Montefeltro sembra proprio a portata di mano.

Guardandomi intorno, ammiro il Sasso Simoncello che segna i confini della regione storica del Montefeltro, ma anche quelli reali di Marche, Emilia Romagna e Toscana.
Voltandosi leggerememte a sinistra ecco il Monte Amiata che scavalca tutti i rilievi umbri e come il primo della classe lo immagino lì, con la mano alzata ad affermare la sua preminenza, situato tra lazio, Toscana e Umbria, lo vedo in prospettiva proprio dove il sole va a morire.

Sasso Simoncello visto dal Pian della Serra
Monte Amiata irradiato dal sole del tramonto

Ma girovagando, ci si accorge anche di qualche piccolo cambiamento, sempre più spesso si vedono persone camminare per le vie delle Serre, ammirando i panorami e godendosi questa dimensione in cui tutto è rallentato.

Addentrandosi nelle stradine puoi imbatterti in un ristorante famosissimo, ma anche agriturismi e ancora più nell’entroterra, tra case diroccate e campi incolti, vedo nuove realtà di chi ci sta provando mettendoci l’anima.
Così nel bel mezzo all’Appennino a 800 m di quota appare, come un miraggio, un vigneto.
Un vigneto che sembra l’inizio di una nuova era.

Il Vigneto dell’Appennino Umbro
L’Agriturismo Foglie incrocia il sentiero Europa E1 — sullo sfondo il Monte Catria
L’Agriturismo Casa Luchetti posto nei pressi del sentiere Camaldolese
Il Ristorante Da Baffone di sera, è una delle attività che mantengono viva questa zona

Non so cosa ci prospetti il futuro, ma credo che in questo periodo storico così particolare sia bello pensare ad un ritorno alle origini. Metterci corpo ed anima.

Camminare e vivere il bosco, insieme al momento, godersi questa dimensione.
Non solo Santiago ma rivalutare anche i nostri cammini, partire da un mare e attraverso questi sentieri arrivare all’altro. Un Coast to Coast che non ha niente da invidiare a nessuno.
Tornare alla natura dolce e vellutata di questi Appennini, essere gli autori di una rivoluzione.

Dare la fama che merita a questa porzione di territorio.

Possiamo disegnare nuovi orizzonti.

Disegnare nuovi orizzonti

Iniziamo a camminare ed impariamo a respirare.

#AppenninoUmbroMarchigiano
#Trekking
#SerraDiBurano

(In copertina, veduta panoramica dal Monte Nerone fino al Monte Titano — San Marino)

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Serra di Burano
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Written by Serra di Burano

Appennino Umbro-Marchigiano. Storie di un territorio pieno di biodiversità e di un progressivo spopolamento. https://www.facebook.com/serraburano

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