Osservazioni sui Toponimi
Nomen Omen è una locuzione latina che tra i vari significati prende anche quello di:
“è una locuzione latina che tra i vari significati prende anche quello di:
“il destino nel nome”
Non solo una locuzione, ma anche il titolo di uno studio che mette in relazione nomi di un luogo e presenza di animali. L’ipotesi dello studio è che:
I toponimi legati alla fauna sono più frequenti dove le specie erano maggiormente presenti in tempi storici.
I toponimi sono un indice indiretto di presenza.
Questa ipotesi si è dimostrata veritiera per la stragrande maggioreanza dei luoghi osservati.
Nel Buranese siamo pieni di Toponimi:
abbiamo quelli che identificano una famiglia, esempio Caibelli o Caicambiucci (foto di copertina);
oppure quelli che identificano la presenza di una particolare vegetazione, come Cerqueto;
ancora, quelli che come nello studio, sono legati alla fauna.
In base alle vecchie mappe, dunque, analizziamo alcuni toponimi per scoprire nel loro nome quale destino nascondono.
Prendiamo come esempio la zona di Salia.
Tralasciando i “Cai”, che sono stati ampiamente disussi, possiamo trovare alcuni toponimi che identificano l’ambiente e sono:
Macchia dell’isola (Fig.1) = Macchia descrive un bosco ceduo misto
La Macchietta (Fig.3)= come sopra, ma con suffisso diminuitivo
Val di Tuono (Fig.1) = toponimo di origine incerta che probabilmente richiama qualche cattivo evento. Per alcune tradizioni, il diavolo si manifestava violentemente sotto forma di temporali, grandinate, ecc.. Che potevano distruggere raccolti e colivazioni.
La Golanese (Fig.1) = può identificare una valle in ombra
La Sassara (Fig.1) = luogo con mucchi di sassi e pietre ammassate dai contadini, precedentemente tolte dai campi da coltivare.
Il Palazzo (Fig.1) = luogo di una residenza di prestigio.
Fonte Coperta = luogo di una probabile fonte collettiva.
Il Perone (Fig.2) = da l’idea di un luogo che richiama alla vegetazione, ad un grande albero.
La Cupa (Fig.3) = luogo affossatonon particolarmente esposto al sole
Il Prataccio (Fig.3) = un prato
La Pianaccia (Fig.2) = un campo o un luogo pianeggiante.
Interessante è capire quale sia il valore del suffisso -accio, sappiamo che in italiano e anche in dialetto ha un carattere peggiorativo ma in latino, a volte, era un accrescitivo.
Fig.2
Riguardo allo studio “Nomen Omen” — Anche a Salia, i toponimi che identificano la Fauna, sono diversi
Mandraccia (Fig.1) = luogo dedito al ricovero e pascolo delle mandrie o greggi.
La Colombaja (Fig.3) = luogo probabile in cui nidificavano i “colombacci” oppure luogo pensato alla nidificazione di questo volatile.
Colle di Cantalupo (Fig.2) = toponimo che identifica la presenza del Lupo, forse, in particolare in cui era solito ululare.
Col del Lupo (Fig.2) = come sopra, altro luogo dedicato al Lupo
La Lupina (Fig.2) = altro riferimento al Lupo
Pian d’Orso (Fig.1) = richiama una possibile presenza dell’Orso
richiama una possibile presenza dell’Orso
Questo ci fa pensare che probabilmente, in tempi lontani, l’orso fu presente anche qui.
Fig. 3
Altri toponimini che probabilmente richiamano edifici, sono
Molino del Laico (Fig.3) = luogo che identifica il molino della zona, ovviamente vicino a un corso d’acqua
La Rocchetta (Fig.3) potrebbe essere stato la sede di un’antica Rocca.
Restano incerti, almeno per me, altri toponimi come Val Torcolo e Col del Peto.
Invece la SERRA, Perché si chiama così?
Dal mio punto di vista esistono 2 ipotesi una accreditata e l’altra no e ve le descriverò tramite immagini.
IPOTESI 1 (accreditata) — Serra derivante dal latino che ha il significato di sega
Immaginatevi il profilo dentato della sega ed ecco le immagini seguenti:
A destra dell’immagine — la forma seghettata della serra
La sega come una lama dentata, le varie punte della montagna come i denti della sega.
La Serra ed i suoi “denti”
IPOTESI 2 (non accreditata) — Serra come deverbale di “serrare” come se venga serrata da una catena montuosa più imponente.
Ed ecco in foto, il massiccio del Monte Catria e quello del Monte Cucco, che fungono come guardiani dei nostri monti minori.
La catena montuosa posteriore che delimita e “serra” i nostri monti
Ad assicurare protezione nel lato Nord-ovest, ci pensa il Monte Nerone
Monte Nerone
Di origine incerta è anche Metolella che Per Don Bruno Pauselli, ha un’origine turco-araba, con il suffisso -elle che ha il significato di “eccellente” o perfetto. Poiché in queste lingue è assente il superlativo, si fa una composizione di 2 parole (Metol-ella).
Metolella prenderebbe il significato di Luogo alto e insuperabile.
Ma anche questa è un’ipotesi.
Vista di Casa Metolella
Curioso che in alcuni scritti ho trovato il toponimo Metotella che, probabilmente, si usa nella zona di Cantiano, ma non nel Buranese. Come in questo estratto di un libro di Paolo Rinolfi
Paolo Rinolfi
Infine, parliamo del Toponimo BURANO.
Dei Veneti se ne è parlato molto ed anche dell’accostamento con l’isola Veneta.
Qui propogo un estratto di Lanfranco Bertolini — Giancarlo Sollevanti con “Gubbio Dialetto e vita contadina”, che spiega l’origine del nome, derivante da Burian, vento freddo del nord, come Buriana.
Associazione ricreativa degli agricoltori — Gubbio 2004