Una proposta per Francesco Bartoccini

Serra di Burano
5 min readNov 6, 2020

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di Ettore A. Sannipoli - Articolo tratto da L’Eugubino, ottobre ’98

Francesco Bartoccini (attr.), Madonna col Bambino in trono tra Angeli e Santi, Caicambiucci (Gubbio) Santa Maria Assunta.
Francesco Bartoccini (attr.), Madonna col Bambino in trono tra Angeli e Santi, Caicambiucci (Gubbio) Santa Maria Assunta.

Francesco Bartoccini da Castel Durante soprannominato il Gubbino, il quale ai 26 di Novembre del 1636 menò in moglie Caterina Centi, dal Diario del suo discepolo Tommaso Amantini fu il miglior pittore di que’ tempi. Siccome però le Maioliche ogni di più scemavano di credito, d’ordinario dipingea sulle tele. Le opere sue sussistono tuttora in Fano, nella chiesa di S. Bartolomeo in Cagli, e altrove.

È Giuseppe Raffaelli nelle sue Memorie istoriche delle maioliche lavorate in Castel Durante o sia Urbania (1856, Il ed. 1879) ad informarci sommariamente su questo pittore di origine eugubina, operante sia nel campo della pittura tout court che in quello, ben più specialistico della ceramografia.

Non ho finora reperito indicazioni bibliografiche sufficienti per individuare i dipinti fanesi di cui parla la fonte. Per quanto riguarda quelli cagliesi, sappiamo del lavoro di guido Boccolini sulla chiesa di San Bartolomeo (1965) che tra il 1658 e il 1660 il Bartoccini fu incaricato di eseguire i quadroni rappresentanti l’Historia di S.Bartolomeo, i quali però vennero realizzati diverso tempo dopo dal vicentino (ma romano di adozione) Pasqualino Rossi.

Inoltre nei dintorni di Cagli, esattamente nel santuario di Santa Maria delle Stelle a Monte Martello, rimaneva fino a pochi anni fa una tela con l’Assunta e quattro santi attribuita al Bartoccini (anche in forza di un iscrizione col nome del pittore presente sul telaio ligneo del quadro) (Mazzacchera 1997). Purtroppo questa opera, che ornava l’altar maggiore della chiesa, è stata trafugata nel 1994 ed oggi si può studiare solo attraverso rare riproduzioni fotografiche.

Francesco Bartoccini (attr.) Madonna col Bambino in trono tra Angeli e Santi, Caicambiucci (Gubbio), Santa Maria Assunta

Vi sono motivi per credere che l’attività pittorica del Bartoccini si sia estesa anche in territorio di Gubbio, città di origine dell’artista. Qualche anno fa ha lambito il mercato antiquario eugubino una teletta di provenienza locale con la Madonna del Rosario firmata e datata dall’autore (FRANCISCVSBARTOCCINVS ENGVUBINVS FECIT 1632). Conosco questo piccolo dipinto solo tramite delle riproduzioni fotografiche, a dire il vero mediocri, ma comunque sufficienti per stabilire positive relazioni stilistiche per stabilire positive relazioni stilistiche tra l’opera firmata e un altro interessante lavorio conservato nel territorio di Gubbio.

Francesco Bartoccini (attr.), Madonna col Bambino in trono tra Angeli e Santi, Caicambiucci (Gubbio) Santa Maria Assunta.
Francesco Bartoccini (attr.), Madonna col Bambino in trono tra Angeli e Santi, Caicambiucci (Gubbio) Santa Maria Assunta.

Parlo del dipinto murale visibile sull’altare maggiore della chiesa di Santa Maria Assunta di Caicambiucci, nel Buranese, raffigurante la Madonna col Bambino in trono tra Angeli e Santi: dipinto che si può ricondurre, per via documentaria e per via stilistica, al XVII secolo.

Sono soprattutto oblique di alcuni dei sacri personaggi raffigurati a suggerirci come queste due opere, nonostante le differenze di tecnica e di dimensioni, siano riferibili di una medesima mano: lo dimostra, per esempio, il confronto tra i movimentati angioletti presenti sia nell’affresco che nella tela, o tra questi e le figure dei due piccoli Gesù, caratterizzate da inconfondibili contorsioni e stiramenti del corpicino.

Francesco Bartoccini (attr.), Madonna col Bambino in trono tra Angeli e Santi (part.) Santa Maria Assunta.

Altri particolari sono positivamente raffrontabili (per esempio le ombreggiature e certi profili facciali), ma forse più che approfondire i termini di questo confronto, ci conviene proporne addirittura un altro, a ulteriore incoraggiamento dell’attribuzione sopra avanzata. Infatti pure lAssunta e Santi di Monte Martello intrattiene relazioni assai strette con l’affresco di Caicambiucci, anche se il linguaggio pittorico si fa in questa tela più solenne, maturo e misurato, inducendoci così a ipotizzare una seriorità dell’opera cagliese rispetto a quelle eugubine, ed anche in questo caso le dense ombre che accarezzano i volti dei Santi sono dello stesso tipo di quelle osservate sui muri della chiesetta Buranese.

Francesco Bartoccini (attr.), Madonna col Bambino in trono tra Angeli e Santi (part.) Santa Maria Assunta.

Gli esatti ascendenti ascendenti stilistici che contraddistinguono la parlata pittorica di Francesco Bartoccini restano ancora da determinare. Si tratta di un impegnativo compito storico-critico affrontabile solo dopo aver definito, anche a sommi capi, il percorso dell’artista, la cui vicenda biografica e professionale non affiora nemmeno in repertori dell’arte marchigiana come quello recente, ma già famoso, redatto da Pietro Zampetti. Sulla base delle opere esaminate in questa breve nota, possiamo per ora sottolineare soltanto la componente eugubina del suo eloquio, che rimanda all’arte del principale pittore operante nella nostra zona nella prima metà del XVII secolo, vale a dire Federico Brunori. Gli addentellati stilistici e compositivi con le numerose opere che questo pittore ha lasciato nel territorio di Gubbio sono molteplici e convincenti dal punto di vista critico. Tanto da farci ritenere che proprio presso il Brunori Francesco Bartoccini abbia iniziato la sua personale avventura nel mondo dell’arte: prima di dipingere anfore e vasi urbaniesi, e prima ancora di ritornare per necessità della vita a impegni sul tipo di quelli giovanili, che immaginiamo prevalentemente condotti tra pale d’altare e intonaci variopinti.

Francesco Bartoccini (attr.), Madonna col Bambino in trono tra Angeli e Santi (part.) Santa Maria Assunta. Foto antecedente al restauro eseguito da Roberta Tironzelli

Gubbio, settembre 1998
Ettore A. Sannipoli

Bibliografia essenziale
Su F.Bartoccinini cfr., tra l’altro, G.Raffaelli, Memorie istoriche delle Maioliche lavorate in Castel Durante o sia Urbania (…), in G. Vanzolini (a cura di), Istorie delle fabbriche di majoliche metaurensi e delle attinenti ad esse (…), Pesaro 1878, Vol. 1, pp. 113–238,346350 (v.spr. p. 152).
Sull’attività del Bartoccini in territorio cagliese cfr.: G. Boccolini, La chiesa di San Bartolomeo in Cagli. Palazzi, chiese e pitture di una antica città e terre tra Catria e Nerone, Cagli 1997. pp. 94, 191.
Su F.Brunori cfr.: E.A. Sannipoli, La pala di Nagelle e altri lavori di Federico Brunori, in “L’Eugubino”, a. XLII (1991), n. 9. pp. 18–19; Id. , Ancora su Federico Brunori, in “L’Eugubino”, a. XLIII (1992, nn. 1–2, pp. 16–17 (contributi a cui si rimanda anche per la precedente bibliografia).

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